Odio.

Odio i sorrisi e le frasi di circostanza, i 3 baci sulla guancia, saluti: il resto è mancia. La confidenza mi sbilancia, perchè crea dipendenza che sfocia nel buio dell’arroganza.
Odio il concetto antiquato di militanza, ho il sospetto velato che sia una scusa per dare  dignità all’inutilità di cui qualcuno ti accusa, c’è troppa gente che ne abusa: per me non è cosa.
Odio l’idea che ogni idea lecita non sia, quando proviene dal culto di un’altra etnia.
Odio lo status del Vaticano sovrano, che parla da lontano e resta con le mani in mano.
Odio il qualunquismo che mi affligge, ma dimmi se lo trovi al giorno d’oggi un prete che si crocifigge, è la realtà che li sconfigge, non vogliono adeguarsi e restano aggrappati al concetto di gregge.

Odio i sorrisi scaccia-crisi di politici indecisi che agiscono da mafiosi, gente che vive in simbiosi in pochi ne sono esclusi, il bello è che neanche siamo sorpresi.
Odio chi cela la superbia dietro la franchezza, ogni parola te la spaccia per certezza, ma ‘sto ostentare sicurezza mi puzza, nasconde il terrore di non sentirsi all’altezza.
Odio chi apprezza solo per sentito dire, non si sforza di capire gli basta un trend da seguire.
Odio chi limita le mosse di chi escogita, alternative che vanno oltre la retorica, è un mondo di squali mica conta se vali, solo soldi e arsenali, meccanismi maniacali, la chiaman legge ma la teoria non regge, siam prigionieri come bestie in un gregge!


. Ape .

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Con una rosa.

“Con una rosa -hai detto- vienimi a cercare, tutta la sera io resterò da sola”
E io per te muoio per te, con una rosa sono venuto a te.

Bianca come le nuvole di lontano, come una notte amara passata invano, come la schiuma che sopra il mare spuma: bianca non è la rosa che porto a te.

Gialla come la febbre che mi consuma, come il liquore che strega le parole, come il veleno che stilla dal tuo seno: gialla non è la rosa che porto a te.

Sospirano nell’aria, le rose spirano, petalo a petalo mostrano il color.
Ma il fiore che da solo cresce nel rovo, rosso non è l’amore, bianco non è il dolore, il fiore solo è il dono che porto a te.

Rosa come un romanzo di poca cosa, come la resa che affiora sopra al viso, come l’attesa che sulle labbra pesa: rosa non è la rosa che porto a te.

Come la porpora che infiamma il mattino, come la lama che scalda il tuo cuscino, come la spina che al cuore si avvicina: rossa così è la rosa che porto a te.

Lacrime di cristallo l’hanno bagnata, lacrime e vino versate nel cammino.
Goccia su goccia, perdute nella pioggia. Goccia su goccia le hanno asciugato il cuor.

Portami, allora portami, il più bel fiore. Quello che duri più dell’amor per sé.
Il fiore che da solo non specchia il rovo, perfetto dal suo cuore, perfetti dal dolore, perfetto dal dono che fa di sè.

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Fatica!

Giorno 2.
(non ho capito molto come funziona il sito della Nike.)

  • Passi: 3781
  • Tempo: N.C.
  • Kcal: 162

Come premesso non ho capito molto bene come funziona il sito della Nike “collegato” all’iPod.
Sono un po’ lenta ok, ho impiegato 2 settimane per capire che la macchina non leggeva più la musica perchè prima avrei dovuto inviare questi dati alla Nike. Che poi, cioè no go capio, se non volessi inviare queste cose non posso più ascoltare l’iPod in macchina? ma sono cretini? Boh.
Comunque… ho collegato l’iPod poco fa (in realtà il giorno 2 era il 19, ma trascrivo in differita) e non mi da il “tempo” che ho corso. Non capirò mai.
Ma poi, non che mi interessi particolarmente. Era giusto per.
Dovrei andare a correre anche oggi.
Maledetta quella volta che l’ho proposto. Perchè l’ho proposto io. Me ne devo ricordare ogni tanto. Ma era una di quelle cose tipo: “oh butele, ‘nemo a sugar a calcetto?” cioè quelle cose che proponi magari anche sperando che accettino, ma che poi se non accettano non è un problema, anzi. Non ti disperi, insomma.
Invece Matteo ha accettato.
“Devo trovare tempo” continuavo a ripetermi. “Non ho le scarpe adatte -continuavo a ripetergli- mica posso correre con le Etnies o con scarpe tipo Converse!”
Mi ha comprato le scarpe.
Dannazione, maledetta quella volta che l’ho proposto!
Comunque, oggi dovrei andare a correre. Percorso nuovo. Snobbiamo l’asfaltata pista ciclabile per andare sui praticelli dei Bastioni.
La voglia di correre è rasente lo 0. Ma posso, non so, fare strecing stretching con Rocco. Si viene anche lui. E no, non è terrone (quesa è la prima cosa che mi ha chiesto mio padre. Non che abbia qualcosa contro i meridionali. Ma giusto per.)
Sì, farò così. Poi c’è il percorso della salute, mi passerò via con quello. E magari c’è anche un’altalena! Potrei restarci ore! La forma fisica non ne gioverebbe ma il mio umore, a 1000!
Ho ancora 3/4 d’ora per prepararmi psicologicamente.
E non ho trovato la compagna per acquabike.
Non ci voglio andare da sola. Ma non voglio nemmeno non andarci.
Che coglioni. Avere tutte amiche magre e/o non amanti dello sport è una pezza.

SKIP

Oggi ho “terminato” il mobiletto. No, non l’ho terminato, ma adesso fa troppo freddo per dipingere fuori, così lo lascio com’è. Bianco con alcuni pezzi marroni.
Non è venuto come avrei voluto. Decisamente no.
In primavera proverò con una bomboletta spray.
Intanto ci ho appiccicato sopra gli omini IKEA che fanno un certo effetto. E bona lì.

SKIP

Devo comprarmi una giacca. Una giacca invernale e di media lunghezza.
“A 3/4” mi apostrofizza mio padre.
Ancora non l’ho vista, ne cercata, ma ne devo comprare una.
E poi magari un paio di quegli stivali che arrivano sopra il ginocchio. Un po’ da Capitan Uncino di Peter Pan, insomma.

SKIP

“Serata donne” rimandata a data da destinarsi.
Intanto sabato facciamo il “pomeriggio famiglie” al cinema, a vedere Cattivissimo Me.
Voglio un cazzo di Pignadì Hard Core però! Non mi stancherò mai di ripeterlo!
Uno di quei venerdì/sabati/lunedì che ti svegli la mattina e pensi: “Cazzo! Come ho fatto ad arrivare a casa?” e poi prendi la macchina fotografica per ricostruire la serata, perchè la mente da sola non ce la può fare. E nemmeno la macchina fotografica + la mente ce la fanno.
Macchina fotografica + mente + amiche = allora sì, un 70% lo ricostruisci.
Il 30% mancante è quello in cui hai perso le amiche, ognuna è andata per i fatti suoi e non sapremo mai.

SKIP

Ho 30 minuti per prepararmi psicologicamente.
Quasi quasi mangio una Fiesta.
Maledetta quella volta che l’ho proposto!

E oggi è un altro fottuto giorno in Paradiso.

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Voglio.

Voglio un cazzo di pignadì hard-core!

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Motivazione!

Giorno 1.
(ok, non è proprio il giorno 1, ma è il primo giorno che ne scrivo)

  • Passi: 3786
  • Tempo: 14:10′
  • Kcal: 162

15 minuti di corsa. Decisamente sotto la media. Media calcolata su 3 giorni, ma sempre media è. Erano due settimane che non correvo, avevo il raffreddore, avevo appena spento la sigaretta. Ho varie scuse da usare all’occorrenza, volendo.
Ma mi sento motivata. Acquabike is the way. Ce la posso fare.
Devo solo trovare un/una compagno/ compagna di sport.
Un/ una che magari non mi invogli a fare ape appena finito di fare sport, anche.
Ma mi sento motivata.
Sono arrivata a casa alle 6.20 a.m.
Ho acceso il pc e ho guardato i corsi di Acquabike, gli orari, i costi.
Ho cercato su facebook una potenziale compagna. Sì, ho deciso che preferisco sia donna. Sia perchè non ce lo vedo un uomo a fare acquabike, sia perchè non sono pronta per la prova costume a inizio estate, figuriamoci a inizio inverno.
Ma mi sento motivata.
Talmente motivata che ho anche cercato info su esperienze in internet.
Ho trovato una potenziale CDM. Una astemia. Vedremo se va in porto. Nel mio caso “vedremo se va in piscina“.
Adesso mi sparo 2 ore di pittura (sì, ho deciso di darmi all’Art-Attack, anche) per vedere se riesco a sistemare quel vecchio mobile della macchina da cucire. Zebrato. Lo farò zebrato. Sì. Intanto lo faccio bianco, poi vediamo.
L’importante è andare per gradi. In tutto.
E’ un po’ la mia filosofia.
Credo al karma e ai gradi.
E credo nei discorsi a random e negli errori ortografici e grammaticali.
Ma mi sento motivata.
Dio come mi piacciono le ripetizioni!

E questo è un altro fottuto giorno in Paradiso.

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Ti capisco quando dici che rivorresti le tue bambole.

E mi hanno sempre fatto credere che nell’incertezza è meglio prendere.
Ma se io prendo chi è che dà?
Se io prendo chi è che dà?
Ne ho visti troppi qui di oracoli e troppe corti dei miracoli.
Io non vi posso credere, io non vi voglio credere.

Ti capisco quando dici che rivuoi indietro le tue bambole.

(Negrita)

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Ciao mondo!!

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Pillole di saggezza.


“Per meditare serve la vodka… più che altro.”

Prisca 

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Ricordi a random.

(In macchina, al ritorno dallo Smallville)

“Ihihihihih”
“Titty, cosa ridi??”
“Ihihihihih!!! Ho vomitato dal naso!!”

 

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Genio.

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